a Firenze gli ex operai della fabbrica GKN conducono una lotta storica e creativa

a Firenze gli ex operai della fabbrica GKN conducono una lotta storica e creativa

Questo è il tipo di lotta impressionante da portare al vertice. Da due anni ricercatori e addetti alla metallurgia conducono un’aspra battaglia per impedire la delocalizzazione di una fabbrica italiana e per sviluppare un progetto solidale ed ecologico unico, basato su cargo bike e pannelli fotovoltaici.

Tutto inizia il 9 luglio 2021. Mentre il datore di lavoro concedeva loro un giorno libero, i lavoratori dell’azienda GKN Driveline, subappaltatrice automobilistica, di Campi Bisenzio, alle porte di Firenze, hanno appreso tramite email della chiusura della loro fabbrica. E il loro licenziamento allo stesso tempo; Sono 500 i lavoratori interessati: 422 posti tra operai, dirigenti e impiegati, oltre a 80 lavoratori temporanei. L’azienda lamenta un calo del fatturato.

Il colpo di maglio, però, non li mette fuori combattimento: gli operai riuniti nel Collettivo di Fabbrica forzano le porte della fabbrica e cominciano ad occupare il cantiere. “Per due mesi e mezzo gli operai lottarono contro i licenziamenti e adottarono lo slogan “Insorgiamo”, in riferimento alla resistenza antifascista della Seconda Guerra Mondiale”, spiega Dario Salvetti, dirigente sindacale della Federazione Impiegati e Operai Metallurgici (Fiom-CGIL), che lunedì 23 ottobre ha visitato la Borsa del Lavoro di Parigi per parlare della lotta operaia e del loro progetto ecologico popolare. Diversi sindacati sono interessati a questa storia come la CGT Parigi o Solidaires Parigi all’origine di questa serata di sostegno con diverse organizzazioni.
Per due mesi e mezzo, da luglio a settembre 2021, i lavoratori si sono mobilitati prima di ottenere una prima vittoria. Il 23 settembre 2021 il tribunale del lavoro di Firenze ha dichiarato illegittimi i licenziamenti, in quanto il datore di lavoro non aveva né adeguatamente informato né consultato i rappresentanti sindacali.

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