Vita extraterrestre, tra fantascienza e finzione

Vita extraterrestre

Darek Kirshenbaum,

Flammarion, 432 pagine, € 23,90

Nella finzione, gli alieni possono essere verde erba, con artigli, zanne affilate o vestiti intrecciati con ragnatele. La razza umana, infatti, al momento attuale, in ogni caso, non ha scoperto alcuna forma di vita extraterrestre. Ciò non impedisce allo zoologo Eric Kirshenbaum di chiedersi come potrebbero essere gli alieni.

Chi si aspetta una risposta descrittiva e dettagliata sarà a proprie spese. L’opera, più teorica che reale, invita soprattutto a riflettere sulla vita passata e presente del nostro pianeta, i suoi punti in comune, le sue differenze e la sua ricca storia evolutiva. Perché alla fine, non importa se la vita in altre galassie è un microbo o una civiltà super evoluta, la vita lo sarà comunque. Come noi, come gli animali, come l’erba, come i batteri. Tuttavia, le radici di questa vita potrebbero non avere nulla in comune con la nostra. La vita extraterrestre, se esiste, formerebbe un albero completamente diverso dalla vita terrestre.

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Tra ciò che rende l’intelligenza e ciò che rende unici gli esseri umani, questo libro altamente accessibile incoraggia la riflessione filosofica sul nostro posto nell’universo. Dal ruolo del linguaggio, in qualunque forma, al posto delle tecnologie, passando per il socialismo, Eric Kirshenbaum esplora tutti gli aspetti delle forme di vita terrestre nel tentativo di delineare l’applicabile alla biologia esogena.

Una missione autentica, al crocevia di scienza e immaginazione. Perché, almeno per ora, nessun omino verde (o viola, o rosso, o grigio) è venuto a riferire.

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