Tre motivi per vedere “La mano di Dio” di Paolo Sorrentino

Motivo n. 1: perché Sorrentino,

Assolutamente da vedere la mano di Dio Per diverse ragioni. Il primo, perché Sorrentino, regista a parte, è l’erede di Fellini con il suo gusto per la stravaganza, l’orrore e le creature. Regista, che ha vinto un Oscar nel 2014, come miglior film straniero, per grande campanaAzza.

in un la mano di Dio, Paolo Sorrentino racconta la sua vita, e perché lo è, perché la sua vita non è ordinaria, perché è un grande regista che la racconta, è un grande cinema. In questo film personale e intimo, il suo primo, Paolo Sorrentino si ritrova a interpretare la sua miniatura adolescente, alter-ego chiamato da Fabito, un giovane Filippo Scotti, bello come un dio, che osserva con attenzione la commedia umana.

la mano di Dio Inizia come un felice romanzo educativo. Avec Fabietto, flottant entre la vie vraie et la vie rêvée, on va et on vient, il ya des repas de familles extraordinaires, une tante folle et sexy, des parent hilarants qui font des blagues, un frère attachur, en éferuej sœ in the bagno. C’è il calcio e c’è il cinema. E da un giorno all’altro tragedia: i suoi genitori sono morti accidentalmente, per strangolamento. Grazie Maradona!

Motivo n. 2: perché Maradona

Sì, Maradona ha salvato Paulo Sorrentino, il grande tifoso di calcio. L’argentino lo ha miracolosamente salvato: “I miei genitori sono morti quando avevo 16 anni. Sono stati uccisi dal fumo della casa in montagna dove di solito andiamo in vacanza insieme. Ma questo fine settimana non ero con loro perché volevo assolutamente vedere Maradona e il Napoli. giocare nell’Empoli. Questa cosa mi ha salvato la vita”.

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la mano di Dio, Il film è la storia di questo tragico destino. Il lutto diventa l’adolescente che deve superare il suo dolore e diventare la persona del suo futuro. “Non rompere”, ha detto il regista Antonio Capuano al protagonista in lutto.

La “Mano di Dio”, ovviamente, è quel leggendario gol di Maradona contro l’Inghilterra nei quarti di finale dei Mondiali del 1986. Un gol irregolare. dalla direzione. Sei minuti dopo l’inizio del secondo tempo, Maradona, il piccolo argentino alto 1,65 m, ha battuto il gigantesco portiere inglese Peter Shilton di 1,83 m. come ? Con “La Mano de Dios”, direbbe l’argentino. Convalida del governo tunisino Ali bin Nasser. Maradona, che in quel giorno fu benedetto dagli dei, non era più mortale e divenne lui stesso un dio.

Motivo n. 3: perché Tony Servillo

Nella scintillante Napoli dove il mago e il misterioso a volte scivolano inaspettatamente, Paolo Sorrentino trova un duetto con il giovane Filippo Scotti, ma soprattutto trova l’incarnazione perfetta di suo padre, Tony Cervello, il suo grande pagano, l’attore italiano che lo interpreta.

Tony Cervello è stato in tournée per 20 anni con Paolo Sorrentino. dove uomo più, nel 2001. “Abbiamo una grande amicizia”, ​​ci ha detto l’attore italiano. “Quando Paulo ha deciso di dirigere questo film e di liberarsi da questa grande tragedia personale della morte dei suoi genitori, mi ha fatto passare dal ruolo del fratello maggiore che interpretavo con lui, al ruolo di padre. Tuttavia, nel film, questo padre è un personaggio reale, suo padre e un personaggio immaginario e alieno”.

“Paulo Sorrentino ha un’immaginazione vibrante”, afferma Tony Cervello. Cambia la vita e la sua tragedia la mano di Dio, che è come l’eco discendente diAmarcord Di Fellini: “Fellini diceva che il cinema esiste per superare la noia della vita”. Tony Cervello e Paolo Sorrentino la cantano ancora.

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