Sette morti in uno scontro a fuoco nel Kashmir indiano

Cinque agenti delle forze dell’ordine e due presunti ribelli sono stati uccisi questa settimana in una sparatoria separata nel Kashmir amministrato dall’India, hanno detto giovedì funzionari della regione contesa.

Mercoledì due ufficiali dell’esercito indiano e un funzionario di polizia, mentre conducevano un’operazione di sicurezza in un’area forestale nel sud del Kashmir, sono caduti in un’imboscata e sono stati uccisi. Due sospetti armati hanno aperto il fuoco sui soldati.

La polizia indiana nel Kashmir ha affermato che le sue forze hanno circondato i due uomini, che secondo loro appartenevano al gruppo islamico Lashkar-e-Taiba con sede in Pakistan.

Le forze di polizia continuano il loro lavoro con “incrollabile determinazione”, ha scritto su X (ex Twitter).

Inoltre, altre quattro persone sono state uccise martedì nel distretto montuoso di Rajouri (Kashmir indiano meridionale) – un soldato indiano, un poliziotto e due presunti ribelli – nel corso di una lunga sparatoria.

I militanti hanno prima sparato a un cane poliziotto dell’esercito che stava conducendo i soldati verso i ribelli.

Il Kashmir, a maggioranza musulmana, è diviso tra India e Pakistan, che rivendicano la sovranità sull’intero territorio himalayano sin dalla loro indipendenza nel 1947.

Questi due paesi rivali hanno combattuto tre guerre per il controllo di questa regione, e un’insurrezione armata nella parte amministrata dall’India ha ucciso decine di migliaia di persone dal 1989.

Nuova Delhi accusa Islamabad di incoraggiare gli attentati, cosa che il Pakistan nega.

Il governo del primo ministro nazionalista indù Narendra Modi ha revocato lo status di autonomia parziale di Jammu e Kashmir nel 2019.