Perché i romani inscenavano battaglie navali a grandezza naturale?

Perché i romani inscenavano battaglie navali a grandezza naturale?

Nel 46 aC il popolo di Roma partecipò ad una celebrazione che non sarebbe stata presto dimenticata. Giulio Cesare era appena tornato dopo aver schiacciato i sostenitori del suo grande rivale, Pompeo Magno. “Si avviava verso casa accompagnato da quasi tutta la popolazione, mentre un gran numero di elefanti portavano delle torce”, così lo storico romano Dione Cassio descrisse, quasi due secoli dopo, l’accoglienza riservata al neo dichiarato dittatore nei giorni successivi alla sua vittoria.

Oltre all’entusiasmo suscitato dall’esibizione della giraffa, soprannominata il “camaleonte” perché sembrava il risultato di un incrocio tra un cammello e una tigre, i romani assistettero ai preparativi per un altro spettacolo straordinario che avrebbe dovuto costituire il culmine delle celebrazioni. : Una battaglia navale su un lago artificiale costruito sul Campo di Marte e riempito con l’acqua del fiume Tevere.

Lì, due flotte di biremi, triremi e quadrrear, che trasportavano 4.000 galeotti e 2.000 membri dell’equipaggio, si scontrarono in una rievocazione a grandezza naturale di una battaglia navale. Secondo Svetonio, lo storico romano del 1Qualunque Nel secolo aC accorrevano persone da tutta Italia per assistere a questo spettacolo. Nelle vicinanze furono allestite bancarelle e prostitute, ladri e venditori ambulanti presero il controllo delle strade. Così tante persone volevano vedere lo spettacolo che alcuni dormivano fuori la notte prima per trovare dei buoni posti. Alcuni morirono durante i movimenti della folla, e questo fu in particolare il caso di due senatori. È appena nato lo spettacolo mozzafiato di Noumakia, parola la cui radice greca significa “battaglia navale”.

Nomachia venne a riempire le fila di molti spettacoli e intrattenimenti romani già esistenti: combattimenti di gladiatori (Illuminante), cacciando animali esotici (venazione),eccetera. Questi eventi attiravano migliaia di spettatori di tutte le classi sociali. Non era solo per intrattenere il pubblico, ma anche per dimostrare la potenza di Roma, la sua superiorità in materia di ingegneria e la forza della sua civiltà.

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All’epoca, la Nomachia di Giulio Cesare fu forse l’evento più complesso mai accaduto nell’antica Roma. Questa battaglia navale non era per tutti, ma piuttosto una rappresentazione attentamente messa in scena di una battaglia storica tra le flotte di Tiro e dell’Egitto, due dei tradizionali nemici di Roma. Successivamente, Nomachia rivisitò le battaglie storiche tra Atene e la Persia o tra Rodi e la Sicilia.

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