sabato, Novembre 2, 2024
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Partenza ritardata della 16a tappa, i corridori minacciano sciopero

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I corridori chiedono un accorciamento della 16esima tappa per spostare la partenza ai piedi della discesa del primo passo di giornata, il Giogo di Santa Maria, dove nevicava. La partenza della tappa di montagna tra Livigno e Monte Pana sarebbe dovuta partire alle 11:20 (partenza fittizia) dal comprensorio sciistico lombardo, ma corridori e team erano ancora in trattativa con gli organizzatori di RCS.

La partenza della 16a tappa del Giro d’Italia è stata ritardata martedì a causa della confusione sul suo svolgimento poiché i corridori hanno minacciato di non partire a causa delle difficili condizioni meteorologiche. La partenza della tappa di montagna tra Livigno e Monte Pana sarebbe dovuta partire alle 11:20 (partenza fittizia) dal comprensorio sciistico lombardo, ma corridori e team erano ancora in trattativa con gli organizzatori di RCS.

Spostare l’inizio

I corridori chiedono un accorciamento della tappa per spostare la partenza ai piedi della discesa del primo passo di giornata, il Giogo di Santa Maria, dove stava nevicando. “L’ultima notizia è che dovremmo andare alla nuova partenza in macchina, ma stiamo ancora aspettando una decisione”, ha detto alla stampa il team manager dell’Astana Alexandre Vinokourov. Il giorno prima RCS aveva messo in atto un protocollo speciale per questa tappa che già qualche giorno fa era stata tagliata alla mitica Stelvio per rischio valanghe.

Questo protocollo prevedeva in particolare, in caso di maltempo, che i corridori potessero cambiarsi d’abito in vetta al Giogo di Santa Maria, a quota 2.498 metri, dove la corsa sarebbe stata neutralizzata per tre minuti. Diversi corridori e squadre hanno descritto questa misura come “ridicola” e “clownesca”.

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La tensione è aumentata martedì mattina quando il sindacato dei cavalieri CPA ha scritto una lettera, pubblicata dal suo presidente Adam Hansen, in cui Maria non è stata rimossa dal palco.

“I corridori vogliono correre e dare spettacolo. Ma non affrontare la situazione in cui devono fermarsi in un parcheggio a 2.498 m per cambiare quando ci sono due gradi e c’è un’alta probabilità di neve prima di proseguire. Ciò comporterebbe gravi rischi per la salute, soprattutto nella discesa” dal Giogo di Santa Maria.

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