Pagare 28mila euro per vivere in Italia: un modo non convenzionale di reinsediarsi per piccoli paesi – La Libre Ecobre

Per contrastare il calo demografico, l’Italia sta cercando con tutti i mezzi di attirarvi residenti permanenti. La regione Calabria, nel sud del Paese, ha annunciato che pagherà fino a 28 mila euro per le persone che verranno a stabilirsi in nove dei suoi villaggi: Aieta, San Donato de Niña, Civita, Alpedona, Cacori, Santa Severina, Sant ‘Agata del Bianco, Samo e Precaro e Bova. punto comune? La popolazione di questi villaggi è ora inferiore a 2.000. Di fronte alle migrazioni di massa verso le città, diventate così frequenti, è quindi necessario che le autorità le ripopolino.

Ma non c’è dubbio che i beneficiari sopporteranno una seconda residenza a tariffa ridotta. Quindi i candidati devono risiedere in loco, aprire o rilevare un’azienda nel villaggio, l’ultimo criterio, avere meno di 40 anni. “L’obiettivo è stimolare l’economia locale, ridare vita a queste piccolissime comunità”ha spiegato Gianluca Gallo, consigliere regionale della Cnn. Il reddito mensile varia tra 800 e 1.000 euro per un periodo di due o tre anni. “Finora abbiamo ricevuto molto interesse dai villaggi e se questa iniziativa avrà successo, potremo rifarla con altri nei prossimi anni”.

Case a 1 euro

Non è la prima operazione per sedurre piccoli borghi italiani con l’obiettivo di attrarre residenti. Nel 2019 è stata la regione Molise a offrire a chi lo desiderava 25.000 euro per l’alloggio in alcuni dei suoi borghi abbandonati. Nel 2018 diversi villaggi italiani vendevano case per la cifra simbolica di un euro se gli acquirenti si stabilivano lì in modo permanente e riabilitavano le case entro tre anni.

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