“No, non c’è scienza della bellezza!”

“No, non c’è scienza della bellezza!”

Cronkle – dentro ragioni dell’artIl filosofo e scrittore Michel Onfray affronta l’affascinante questione degli standard di bellezza.

Per fare un passo indietro dall’ira del mondo, vi presento una riflessione completamente pacifica nel mio libro di accompagnamento Michelle OnfrayE il ragioni dell’art (in Albin Michel). Affrontando l’affascinante questione degli standard di bellezza, dichiara che “Kant ha erroneamente scritto che il bello è ciò che soddisfa il mondo senza un concetto“Mentre lui ha detto”È esattamente l’opposto: la bellezza è ciò che piace individualmente e con il concettoTuttavia, sono convinto che la formula di Kant non sia solo notevole, ma, inoltre, che Onfray non dovrebbe arrabbiarsi se vuole darle il suo vero significato.

Cosa significa in realtà? In primo luogo si crea un “senso comune” sulla bellezza che tende al cosmico e lo fa “senza concetto”, poiché il giudizio del gusto sfugge a ogni tipo di prova scientifica. Esempio: Bach e Mozart si suonano in tutte le atmosfere nonostante questo consenso, questo “buon senso” come si diceva…

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