L'Italia vuole diventare l'interlocutore privilegiato dell'Africa in Europa

L'Italia vuole diventare l'interlocutore privilegiato dell'Africa in Europa

Mentre era all'opposizione, Giorgia Meloni aveva promesso di istituire un “blocco navale” delle coste nordafricane. Ora è a capo del governo e vuole costruire un ponte con l'altra sponda del Mediterraneo per combattere l'immigrazione clandestina favorendo lo sviluppo economico dell'Africa. «Questo è l'inizio di un lungo processo», ha dichiarato Giorgia Meloni, aprendo il convegno nel corso del quale ha presentato i dettagli del “Processo di Roma”.

Dovrà ottenere “risultati tangibili nella lotta all’immigrazione clandestina, nella gestione dei flussi migratori legali, nel sostegno ai rifugiati e, soprattutto, la cosa più importante, altrimenti tutto quello che facciamo non basterà, una grande cooperazione a sostegno dello sviluppo”. Il presidente del Consiglio ha spiegato che è l'Africa, in particolare i Paesi di origine dei migranti.

Processo di Roma

Giorgia Meloni auspica che la recente partnership tra Unione Europea e Tunisia, che prevede in particolare aiuti per 105 milioni di euro dedicati alla lotta ai trafficanti, diventi un modello per costruire nuove relazioni con il Nord Africa. Presto sarà possibile negoziare accordi simili con Egitto e Marocco. L’Italia sta mettendo in evidenza in questi giorni i progetti di cooperazione economica che sta realizzando nel continente africano, per un valore di circa un miliardo di euro.

L'unico annuncio concreto uscito da una conferenza piena di dichiarazioni di buona fede è stata la creazione di un fondo per lo sviluppo. La data per la prima conferenza dei donatori non è stata ancora fissata, ma gli Emirati Arabi Uniti hanno già stanziato 100 milioni di euro.

Secondo Giorgia Meloni “le linee di finanziamento prioritarie dovrebbero riguardare soprattutto investimenti strategici e infrastrutture, perché questa è la modalità di cooperazione più sostenibile”. La collaborazione che si vuole sia “paritaria e non predatoria”. È questa la promessa del “Piano Mattei”, i cui dettagli verranno svelati ai primi di ottobre nel corso del vertice del governo italo-africano che si terrà a Roma.

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Attività diplomatica

I principali assenti questa domenica sono a Roma, Germania e Francia. Sono però questi i principali paesi di destinazione dei flussi migratori secondari. Se Giorgia Meloni non li ha invitati è perché vuole fare dell'Italia l'interlocutore illustre in Europa per i Paesi africani e arabi.

La Conferenza di Roma conclude la prima metà del 2023 all’insegna di una reale attività diplomatica. Dopo gli accordi di partenariato energetico firmati con l’Algeria quest’inverno e i ripetuti viaggi in Tunisia, Libia ed Etiopia questa primavera, il Presidente del Consiglio, all’inizio di questo mese, in occasione del vertice della NATO a Vilnius, ha lanciato un appello a “rafforzare la NATO adesso .” In Africa e nel Medio Oriente.

Durante il suo viaggio a Parigi lo scorso giugno, una giornalista francese chiese a Giorgia Meloni se considerasse Emmanuel Macron “un amico, un alleato o un avversario”. “È più un concorrente”, spiega un diplomatico italiano. Il governo potrebbe essere incline a sfruttare la perdita di influenza della Francia sul continente africano. È stato anche il premier olandese Mark Rutte ad accompagnare Giorgia Meloni in Tunisia. »

Lo ha ripetuto a conclusione del convegno di Roma: “L'Italia ha tutte le carte in mano per giocare un ruolo da protagonista nel Mediterraneo”, sia sul tema dell'immigrazione, sia sulla cooperazione economica, o anche per diventare un “crocevia” energetico. distribuzione tra i due paesi. Nord Africa ed Europa.

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