venerdì, Gennaio 17, 2025
ScienzaLa scienza avanza nella diagnosi precoce dei malati di Alzheimer - rts.ch

La scienza avanza nella diagnosi precoce dei malati di Alzheimer – rts.ch

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Il 21 settembre è la Giornata mondiale dell’Alzheimer. L’obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sui fatti legati a questa malattia, che in Svizzera colpisce 150’000 persone. Ogni anno vengono diagnosticati più di 32.000 casi, ma la scienza sta facendo progressi, soprattutto per quanto riguarda la diagnosi precoce.

Il morbo di Alzheimer, una malattia che associamo all’invecchiamento ma che a volte si manifesta prima, come nel caso di Philippe Duparc che ha testimoniato giovedì alle 19:30 alla RTS. “I primi segnali erano all’opera. Mi mancavano le istruzioni. Non stavo facendo tutto quello che mi era stato detto. Non capivo perché venivo incolpato per questo. Sono stati proprio quei segnali a dirmi di svegliarmi.” Gli è stato diagnosticato poco dopo aver festeggiato il suo cinquantesimo compleanno.

“È stato terribile, credo che mi ci siano voluti due anni per riprendermi. È stata la parola “Alzheimer” a buttarmi giù e ho pensato che la mia vita fosse finita. Mi sono detta che non sarei più stata capace di farlo. Ha detto ai miei amici e alla mia famiglia che sarei stato un disastro”, aggiunge. “.

Potrebbero essere coinvolte le proteine

Anche se la causa di questa malattia è ancora sconosciuta, può derivare da depositi prodotti da proteine ​​prodotte dal cervello – beta amiloide e tau – che bloccano la comunicazione tra le cellule nervose e accelerano la degenerazione cerebrale. La loro identificazione consente di formulare una diagnosi.

“L’identificazione delle proteine ​​ha richiesto decenni. Ciò che ha cambiato la velocità è la disponibilità di biomarcatori, e la possibilità di studiare la dinamica, il cambiamento di amiloide e tau negli organismi viventi”, spiega il professor Giovanni Frisoni, direttore del Centro della Memoria presso ABBRACCIO.

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Rilevazione di danni cerebrali

Analizzando campioni biologici, possiamo identificare lesioni cerebrali. “Oggi grazie alla puntura lombare e alla tomografia a emissione di positroni possiamo effettuare una diagnosi molto precoce”, afferma lo specialista.

I sintomi compaiono 10-15 anni dopo la comparsa delle prime lesioni. Il futuro sarà quello di diagnosticare il più presto possibile per consentire cure migliori. Oggi esistono farmaci che ritardano la degenerazione cerebrale per un breve periodo. Ma non esiste un trattamento curativo.

Philippe Duparc è riuscito a rallentare la progressione della malattia. Sta testando un trattamento sperimentale ancora dibattuto, ma che ci dà speranza.

Argomento televisivo: Delphine Mestili Mogi e Cecilia Mendoza

Adattamento web: ven

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