La Cooperazione Italiana dice no alle discriminazioni

La Cooperazione Italiana dice no alle discriminazioni

Sabato scorso l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) ha organizzato partite festive allo stadio Dakar Sacré-Coeur per denunciare discriminazioni e stigmatizzazioni nei confronti delle persone con disabilità. Attraverso il calcio, i funzionari hanno chiesto iniziative per promuovere l’inclusione sociale.

Ridurre la discriminazione nei confronti dei bambini con disabilità è uno degli obiettivi dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS). Sabato scorso, allo stadio Dakar Sacré-Coeur, si è svolta la prima edizione dell’inclusione attraverso il calcio. In collaborazione con la Federcalcio senegalese (FSF) e il Ministero dell’Educazione Nazionale, questo organismo ha organizzato partite festive per denunciare i pregiudizi culturali e stigmatizzare queste persone nella società. La Cooperazione Italiana ha una lunga storia di lavoro con le persone con disabilità per evitare discriminazioni. Abbiamo lavorato duramente per sradicare questo fenomeno. Ma questa volta, con lo sport attraverso il calcio, perché questo sistema è uno strumento di comunicazione. Per questo abbiamo organizzato queste partite”, spiega Marco Falcone, Direttore della sede della Cooperazione Italiana in Senegal. Le strategie e gli approcci adottati da AICS sono specificamente finalizzati alla tutela dei diritti delle persone con disabilità. Per questo ha organizzato partite festive e ogni di loro ha ricevuto medaglie: “Oggi tutti conoscono il calcio. I giocatori possono trasmettere messaggi importanti. Per dimostrare che l’inclusione è essenziale e che tutti possono giocare a calcio, le persone con disabilità possono anche praticare sport. Le persone con disabilità dovrebbero godere di una vita normale”, ha aggiunto il regista.

Moussa Dia, che è venuto a rappresentare il Ministro Mamadou Tala, Capo del Dipartimento Sport e Attività Giovanili presso il Ministero dell’Educazione Nazionale, ha accolto con favore questa iniziativa. Crede che, nonostante le risorse limitate, abbiano il dovere di aiutare questi bambini. “È dovere di tutti i paesi, membri dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, prendersi cura di tutti i propri figli in termini di istruzione, qualunque siano le loro peculiarità. Quindi è dovere del Ministero dell’Educazione Nazionale. È un compito che noi dobbiamo fare ogni giorno, ma non abbiamo risorse sufficienti. Ecco perché questo benvenuto L’Iniziativa Non lavoriamo solo con questa agenzia, ma collaboriamo con la Federcalcio che sostiene questa iniziativa e altre associazioni e ONG Siamo qui perché nel nostro dovere quotidiano dobbiamo prenderci cura di tutti i bambini indipendentemente dalla loro disabilità.

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