In Italia, il governo ha abolito la censura cinematografica

Il ministro della Cultura italiano Dario Franceschini ha firmato un decreto che pone fine alla censura dei film che li aveva afflitti dal 1914. Invece, un comitato di autoregolamentazione avrebbe avuto il compito di classificare le opere.

Dopo più di un secolo di censura, non è più possibile vietare la proiezione di un film nelle sale e imporre tagli o aggiustamenti allo spettatore. Lo ha annunciato la scorsa settimana il ministro della Cultura italiano Dario Franceschini Mettere fine al sistema di censura e ingerenza che consentiva allo Stato di interferire con la libertà degli artisti..
Invece, è stato istituito un comitato per classificare le opere cinematografiche con lo stesso decreto. I suoi 49 membri che sono sociologi, psicologi, educatori, giudici, avvocati ed esperti del settore cinematografico avranno il ruolo di verificare la classificazione delle opere rispetto ai contenuti sensibili, e sconsigliarle se necessario per i minori di 6, 14 o 18 anni. Anni.

Film vietati e copie danneggiate

Questo è un punto di riferimento storico del cinema italiano. Dal 1914, la legge che consente la censura ha preso di mira molti film, citando una rigorosa censura morale, religiosa o politica. Anche dopo la caduta del fascismo. In totale, dei 35.000 film censurati, 274 film italiani, 130 film americani e altri 321 lungometraggi e cortometraggi di altri paesi sono stati rifiutati in Italia dal 1944, secondo il censimento. Sensura, Un sito espositivo virtuale promosso dal Ministero della Cultura. Altri 10.000 film sono entrati nelle sale dopo aver apportato modifiche.

Tra questi, quasi tutte le opere dello scrittore Pierre Paolo Pasolini, considerato “comunista” per i suoi film che vogliono riflettere la miseria dell’Italia, hanno subito il controllo statale. Un altro esempio, nel 1972, un giudice ordinò che tutte le copie fossero distrutte L’ultimo ballo di tango a ParigiUn film sullo zolfo di Bernardo Bertolucci con Marlon Brando e Maria Schneider.
Capolavoro di Luchino Visconti Roco e i suoi fratelli (1960), con Alain Delon e Annie Gerrardot, anche loro abbandonati la vita è bella Di Federico Fellini.
Più recentemente, nel 1998, il film Totò che ha vissuto due volteScritto da Daniele Seabrey e Franco Marisco, Censored. Composto da scene provocatorie a Palermo Brutal e Apocalypse, con personaggi blasfemi, è stato violentemente attaccato dagli ambienti cattolici.

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