mercoledì, Dicembre 4, 2024
EconomiaIn Italia il calo del PIL è stato meno pronunciato del previsto

In Italia il calo del PIL è stato meno pronunciato del previsto

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Nell’ambito dell’anno 2020 della pandemia di coronavirus, l’Istat ha annunciato un calo del PIL inferiore alle aspettative del governo, ma superiore alla media nell’area dell’euro.

L’economia italiana sta soffrendo. Lo confermano gli ultimi dati Istat, diffusi martedì 2 febbraio dall’Istituto nazionale di statistica. L’anno scorso il PIL italiano è diminuito dell’8,9%. Tuttavia, questo numero è leggermente migliore del dato stimato dal governo, che aveva previsto una contrazione del 9%. Più di recente, il Fondo monetario internazionale (FMI) ha attribuito alla penisola un calo del PIL del 9,2% nel 2020, seguito da un recupero del 3% nel 2021.

Ma l’Istat mostra a fine anno un certo mantenimento dell’economia italiana. Nel quarto trimestre, nel contesto dell’escalation dell’epidemia dopo l’estate, e quindi delle restrizioni per contenere la diffusione del virus, il PIL è diminuito di due punti rispetto al periodo precedente, mentre il calo del PIL è stato stimato a 2,2 punti. Esperti. Ricorda, il terzo trimestre ha visto un forte rimbalzo del 16%.

La situazione nella zona euro

Anche l’Istituto europeo di statistica (Eurostat) ha pubblicato i dati sul PIL dei paesi dell’Unione europea. Nel quarto trimestre 2020 il calo medio del PIL nell’Eurozona è stato del -0,7% rispetto al trimestre precedente e del -0,5% per l’Unione Europea. Solo l’Austria ha registrato risultati peggiori dell’Italia, con un calo del -4,3%. La Francia ha registrato un calo del PIL dell’1,3% nel quarto trimestre e dell’8,3% nell’anno, secondo le stime preliminari dell’INSEE.
Per l’intero anno 2020, le prime stime di Eurostat prevedono un calo del 6,8% per l’Eurozona e del 6,4% per l’Unione Europea.

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Nella stessa giornata dei comunicati Istat, martedì, la Commissione Europea ha versato all’Italia un nuovo finanziamento di 4,5 miliardi di euro con lo strumento SURE, e tale sostegno si concretizza in prestiti concessi a condizioni favorevoli, al fine di consentire ai paesi beneficiari di affrontare un improvviso aumento della spesa pubblica con l’intenzione di preservare l’occupazione, come la disoccupazione parziale. In totale, l’Italia riceverà 27,4 miliardi di euro dal programma SURE.

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