Il piano alternativo di Renzi sul Fondo per la ripresa

Lunedì sera il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha aspramente criticato per l’ennesima volta il presidente del Consiglio Giuseppe Conte – di cui fa parte il governo di Italia Viva – sul Piano Nazionale di Recupero e Resilienza, ovvero il piano messo in atto per gestire il Fondo di recupero, il principale strumento dell’Unione Europea per bilanciare la crisi economica provocata dalla pandemia di coronavirus e che consisterà in oltre 200 miliardi di euro, che arriverà nei prossimi anni sotto forma di prestiti e sussidi. Lo scontro tra Italia Viva e Conte sulla questione va avanti da settimane, e ha più volte parlato di crisi del governo, ma il conferenza stampa di Renzi in Senato questa sera sembra rappresentare uno sviluppo più concreto rispetto ai precedenti perché ha presentato una proposta formale alternativa. Renzi ha detto:

Pensiamo che questo piano, il piano che ha elaborato il Presidente del Consiglio, manchi di ambizione, sia un piano, come ho scritto, senza anima. Lascia che sia un aereo in cui si vede chiaramente che non c’è una sola mano che scrive, ma è un collage a volte rattoppato di diversi pezzi di diversi ministeri. Si vede la mano burocratica di chi mette insieme pezzi diversi, (…) se vuoi essere credibile in Europa devi avere un documento che abbia una sua capacità di scorrere.

Renzi ha poi affermato che la proposta Italia Viva ha l’acronimo “Ciao”, che sta per Cultura, Infrastrutture, Ambiente e Opportunità “, il filo rosso che li lega è la parola lavoro, perché crediamo che per ognuno di loro creino migliaia di posti di lavoro Si compone di 61 punti in cui Italia Viva è in disaccordo con il piano del Governo, e sarà presentato mercoledì al Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri da una delegazione composta dai capigruppo Davide Faraone e Maria Elena Boschi, e dal ministri dell’Agricoltura Teresa Bellanova e della famiglia Elena Bonetti.

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Rispondendo a una domanda, Renzi ha detto che se “tra poche settimane” non si raggiungerà un accordo, gli attuali ministri di Italia Viva – Bellanova e Bonetti – si dimetteranno.

Renzi ha insistito sul fatto che il Recovery Fund è “l’operazione di investimento più grande e rilevante nel nostro Paese”, ma che “c’è solo una cosa peggiore che non avere questi soldi, c’è spenderli male: perché se li spendi i debiti inesigibili ti strangolano Ha rinviato a mercoledì un’analisi più approfondita delle proposte di modifica al piano di governo, ma ha criticato tra l’altro il risalto dedicato dall’attuale documento alla questione della giustizia, e l’uso della “retorica del modello italiano”. : non si può dire che va tutto bene se abbiamo il peggior numero di morti in Europa ».

Sulla cultura Renzi vorrebbe investire 9 miliardi di euro risparmiati dalla spesa sanitaria, con i quali sarebbe invece finanziato il meccanismo europeo di stabilità (MES), ovvero lo strumento dell’UE che fornisce ai paesi una linea di credito per finanziare i sistemi sanitari che molti gruppi politici e governi europei non vogliono utilizzare, tuttavia, sostenendo che comporta più rischi che benefici. Secondo Renzi, però, i prestiti del Recovery Fund hanno condizioni ancora maggiori di quelli dell’ESM, i 36 miliardi dei quali a disposizione dovrebbero quindi essere sfruttati.

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