il fascismo non torna in Italia – EURACTIV.com

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Non c’è rischio per la democrazia o un ritorno del fascismo in Italia, ha detto l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi in un’intervista alla Cnn. Il prossimo governo italiano guidato da una coalizione di estrema destra sarà formato nelle prossime settimane e il senatore di sinistra Renzi si dice disposto a lavorare con l’opposizione.

Il senatore ed ex presidente del Consiglio Matteo Renzi ha commentato i risultati delle elezioni di domenica scorsa (25 settembre), in cui la coalizione di estrema destra guidata dai Fratelli d’Italia (CRE) di Giorgia Meloni ha vinto circa il 44% delle votazione.

Personalmente (in queste elezioni) ero contro Giorgia Meloni. Siamo cresciuti insieme in politica ma siamo e saremo sempre rivali., disse il signor Renzi. Tuttavia, ha specificato che non c’è alcun rischio per la democrazia italiana a causa della sua vittoria, né alcun rischio per l’alleanza occidentale.

“Lei è la mia rivale, continueremo a lottare l’uno contro l’altro ma in Italia non c’è rischio fascismo. Questo è assolutamente falso”ha detto alla CNN.

Pronto a lavorare con la coalizione dei diritti attiva “riforme costituzionali”

Nell’ambito di queste elezioni, gli italiani hanno eletto i 600 nuovi membri del Parlamento, che si riuniranno per la prima volta il 13 ottobre. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affiderà ora al prossimo Primo Ministro il compito di formare un governo Ministro, che sarà probabilmente Giorgia Meloni, il suo partito più votato.

La Meloni sta già lavorando con i suoi alleati – i rispettivi leader di Lega, Matteo Salvini, e Forza Italia, Silvio Berlusconi – per mettere insieme la sua squadra di ministri. Il nuovo governo dovrebbe essere formato nelle prossime settimane.

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Allo stesso tempo, il Sig. Renzi (Italia Viva) e Carlo Calenda (Azione), che si unirono ai loro partiti per presentarsi insieme come “terzo polo” in queste elezioni, si sono detti pronti ad affrontare il nuovo governo.

“Il premier Giorgia Meloni avrà diritto alla nostra opposizione. Voteremo contro la “fiducia” (quando presenterà il suo governo al Parlamento, perché venga approvato), presenteremo i nostri emendamenti”, scrive Matteo Renzi nella sua newsletter. Ma se lei lo chiedesse “per fare insieme le riforme costituzionali, noi ci saremo perché siamo sempre pronti a riscrivere insieme le regole”.

Al termine del ballottaggio, la coalizione di estrema destra ha una solida maggioranza in Parlamento ma non ha i due terzi necessari per poter modificare la Costituzione.

Dato che la coalizione ha promesso di attuare una riforma che consenta l’elezione diretta del prossimo Presidente della Repubblica (presidenzialismo), il nuovo governo dovrà presentare un referendum costituzionale o cercare un accordo più ampio che includa l’opposizione.

il “terzo polo” è aperto alla discussione, ma l’ex ministro Carlo Calenda ha già fatto sapere di esserlo “radicalmente opposto” al presidenzialismo.

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