I piccoli gesti di Giorgia Meloni per accontentare Bruxelles

I piccoli gesti di Giorgia Meloni per accontentare Bruxelles
La presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, a Roma, 22 novembre. Il dialogo tra Roma e Bruxelles si sta sviluppando rapidamente. FILIPPO MONTEFORTE/AFP

L’Italia rinuncia a una misura sui pagamenti con carta richiesti dagli esercenti.

A Roma

Il primo bilancio di Giorgia Meloni, al potere per quasi due mesi, fu una prova della sua predisposizione ad accettare i vincoli dell’Europa e ad inghiottire le battaglie identitarie del suo campo. Il governo italiano ha rinunciato a misure, apparentemente aneddotiche, che avevano fatto arrabbiare Bruxelles. Cosa questo’Italia vuole evitare, per mantenere l’accesso ai fondi del piano europeo per la ripresa, di cui è il primo beneficiario.

Per ottenere questi sussidi (192 miliardi di euro tra agevolazioni e prestiti in parte versati), Mario Draghi aveva adottato un provvedimento volto a ridurre l’evasione fiscale. Aveva vietato agli esercenti, in linea di principio dotati dal 2012 di un terminale di pagamento, di rifiutare pagamenti elettronici con carta di credito o telefono superiori a 30 euro. I commercianti che non li accettavano rischiavano una multa.

Per rispondere al malcontento di un elettorato che si scaglia contro le commissioni bancarie (pur essendo in Italia tra…

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