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Di fronte all’intervento del Vaticano, Mario Draghi riafferma la laicità dello Stato italiano

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Di fronte all’intervento del Vaticano, Mario Draghi riafferma la laicità dello Stato italiano

In una lettera del 22 giugno, il Vaticano ha chiesto al Parlamento italiano di emendare il disegno di legge Zan, che mira a combattere, tra l’altro, l’omofobia e la transfobia. In reazione a questo intervento negli affari nazionali di Roma, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha ricordato che lo Stato italiano non è confessionale e che il Parlamento ha il diritto di discutere liberamente.

“Quello che voglio dire è che il nostro stato è uno stato laico. Uno stato laico. Non uno stato confessionale”, Lo ha detto il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi al Senato il 23 giugno.

Aggiungo che il nostro ordinamento garantisce che le nostre leggi rispettino sempre i principi costituzionali, nonché gli impegni internazionali, compresi gli accordi Lateranensi. Ci sono controlli preventivi in ​​commissione parlamentare e controlli a posteriori tramite la Corte costituzionale. “

Questa dichiarazione segue l’improvviso aumento delle tensioni tra la Chiesa e Roma sul disegno di legge Zan, che, come dettagliato il post, mira a combattere l’omofobia, la transfobia, la misoginia e la discriminazione nei confronti delle persone con disabilità. Oggetto di acceso dibattito in Italia, questo testo ha suscitato una lettera del Vaticano il 22 giugno, in cui lo Stato pontificio chiedeva al Parlamento italiano, per la prima volta nella storia dei rapporti tra i due Stati, di modificarlo. E questo, per il fatto che il testo metterebbe in pericolo “il

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Klara Durand

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