Come Trieste è diventata l’epicentro della protesta della tessera sanitaria

Per diverse settimane Trieste ha raccolto più manifestanti contro la tessera sanitaria di Milano o Roma. E il 15 ottobre il suo porto ha operato al rallentatore a causa del blocco. Perché il movimento di protesta è così forte in questa piccola città nel nord-est della penisola?

Sembra essere una tranquilla e prospera cittadina costiera al confine con la Slovenia. Trieste, 200.000 abitanti, è una città segreta, più conosciuta per il suo patrimonio storico unico, situata al crocevia tra mondo slavo, impero austro-ungarico e Italia, che per il suo carattere ribelle. È stata però qui, sabato scorso, la manifestazione più imponente contro il green pass (versione italiana della tessera sanitaria), con ben 15.000 partecipanti. E non è tutto…

Venerdì 15 ottobre, gli occhi di tutti i media italiani erano ancora puntati sulla capitale, il Friuli, mentre i lavoratori portuali erigevano una diga di percolazione che rallentava l’attività del porto. Una forma di protesta che, secondo il capogruppo del CLPT (Comitato dei lavoratori portuali di Triste), Stefano Bozzer, “Non impedisce a chi vuole lavorare di lavorare”.

però, Il Partito comunista marocchino ha annunciato l’intenzione di prolungare lo sciopero, nonostante il tentativo di mediazione del governo. “Non accettiamo l’offerta di prove gratuite, difendiamo il nostro libero arbitrio e non ci fermeremo finché l’impegno

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Benjamin Morante

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