“Come si fa a mettere un tipo arrogante nei suoi panni?”

“Come si fa a mettere un tipo arrogante nei suoi panni?”

“Sembra sempre più intelligente, istruito ed esperto di me; come se fosse felice di darmi una lezione. (Foto: LinkedIn Sales Solutions for Unsplash)

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S. – “In ufficio un collega si oppone spesso alle mie argomentazioni, che possono essere vere, ma lo fa in maniera umiliante: sembra sempre più intelligente, più colto, più esperto di me; come se fosse felice di insegnarmi un C’è un trucco che mi permetterebbe, anche se per una volta, di rimetterlo a posto?” – Rayan

RISPOSTA – Caro Ryan, ho un piccolo aneddoto da raccontarti, scoperto in un bellissimo libro, Being Right With Schopenhauer di Guillaume Pregent, che esercita la notevole professione di Professore di Retorica a Sciences Po Paris. Il racconto è ricco di lezioni, come vedrai.

Il 2 novembre 2007 il filosofo Michel Onfray ha rilasciato un’intervista al giornalista Guillaume Durand nell’ambito del programma televisivo “Free Souls” su France 2. Ha attaccato direttamente il pensatore Jacques Attali, ammonendo la sua vicinanza alle sfere del potere, a differenza di lui , che si considera contro i potenti.

Per fare questo, Michel Onfray ha utilizzato una tecnica retorica di enorme efficienza: il confronto sprezzante. Perché, anche se il paragone è discutibile, anche se debole, ha il dono di radicarsi nella mente di chi lo ascolta; Danneggiando così l’immagine della persona su cui è stato appena incollato l’adesivo.

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Nel caso in esame, Michel Onfray ha paragonato Jacques Attali a… un collaboratore. In particolare per i francesi che hanno collaborato con i nazisti durante l’occupazione della Francia, durante la seconda guerra mondiale.

Ecco un estratto dell’intervista.

Michelle Onfray. “C’è sempre una linea di faglia. Nella storia della filosofia, nella storia del pensiero, nella storia delle idee, ci sono resistenze e collaboratori. Sembra ovvio”.

William Durand. “È ancora violento. Quindi sono un collaboratore.

Michelle Onfray. “Ci sono quelli che si battono per l’autorità, e quelli che resistono all’autorità, mettiamola così. […] E sì, ci sono davvero delle persone in piedi su un lato della barriera, dove in realtà troviamo i re, i potenti, le persone oggi.

Qual è il meccanismo mentale che porta al confronto degradante? Devi capire che la forza del tuo interlocutore è in gran parte dovuta all’immagine che abbiamo di lui. Tuttavia, associare lui o le sue idee a tesi considerate vergognose o scioccanti equivale a ineleggibilità agli occhi del pubblico. Perché nessuno vuole stare dalla parte di un credo moralmente o storicamente rivoluzionario. Del resto il filosofo Francis Bacon ha detto così bene: “Calunnia, calunnia, qualcosa rimarrà sempre”.

Da qui il consiglio pratico di Guillaume Prigent: “Di fronte a un’affermazione contraria, un modo molto rapido per metterla da parte, almeno per renderla discutibile, è classificarla assimilandola a una dottrina non apprezzata, dice. E questo, anche se è associato ad esso solo per una vaga somiglianza.

Ad esempio, si potrebbe tassare l’affermazione contraria “Manicheismo, arianesimo, idealismo, ateismo, razionalismo, misticismo, ecc.” Perché stiamo quindi implicitamente affermando che:

1. L’affermazione contraria è davvero identificabile con questa dottrina, o almeno può essere rivendicata, quindi si potrebbe esclamare: “Oh, ma l’ho già sentito da qualche parte!”

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2. La dottrina in questione è già stata completamente sconfessata, quindi l’affermazione contraria ad essa associata non contiene un briciolo di verità.

Guillaume Prigent fa fatica a districarsi da un paragone offensivo. Ma questo non è impossibile.

In particolare, possiamo allontanarci da esso con un tocco di umorismo, assumendo il paragone e aggiungendo così tanto che diventa sciocco. Ad esempio, se viene chiamato un estremo liberale, allora rispondi che è risaputo che sei un estremo liberale e che vuoi anche privatizzare la giustizia, l’esercito, la medicina e tutto ciò che è a disposizione del pubblico!

Si può anche lasciarsi influenzare da un tono serio dall’operazione “sfortunata” del nostro interlocutore. Ad esempio, se si è legati all’ideologia fascista, è opportuno ricordare cosa fosse il fascismo in Italia e in Spagna nel Novecento, e raccontare arresti arbitrari, torture di prigionieri, ecc. Per sottolineare che i nostri commenti non hanno nulla a che fare con tutto ciò; Né vicino né lontano. Ancora meglio, segnaliamo nel corso della discussione che il nostro interlocutore non è credibile, perché sta facendo paragoni umilianti e infondati.

In breve, Ryan, c’è uno stratagemma retorico per destabilizzare il tuo arrogante compagno, per non parlare di screditarlo. Questo dovrebbe rimetterlo a posto immediatamente. Ma prima di avventurarti lì, sappi che è molto probabile che ti infastidisca, e che sicuramente dovrai gestire una situazione tesa con lui e i suoi soliti sostenitori in futuro…

Allora è bello pensarci!

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