Come l’Italia ‘pigra’ si vendica dell’Ue grazie all’Algeria

Come l’Italia ‘pigra’ si vendica dell’Ue grazie all’Algeria

Giorgia Meloni medita in memoria dei martiri della Guerra di Liberazione. DR

Da Parigi, Mrizek Sahraoui – Talmente edificante che è necessario, per diversi motivi, tornare su questa visita di lavoro e di amicizia che il Presidente del Consiglio dei Ministri italiano ha compiuto in Algeria il 22 e 23 gennaio. La stampa italiana ha parlato di una visita come di un “grande successo ” e ha salutato un “fruttuoso incontro” che ha portato alla firma di diversi contratti inerenti a diversi settori di attività. Si è tentati di parlare di una lezione italo-algerina.

Intervenendo in un contesto mondiale burrascoso e spaventoso, e il giorno dopo una sequenza in cui l’Algeria è stata oggetto di attacchi mediatici tutti in circoli, totalmente infondati e inutili, questa visita ha dato un nuovo significato alle relazioni bilaterali per un futuro propizio agli scambi proteiformi tra due paesi che vogliono costruire complementarità al solo scopo di interessi reciproci.

In effetti, l’Algeria e l’Italia hanno mostrato in occasione di questo incontro al vertice che è possibile costruire un partenariato vincente colpito dall’angolo del buon senso. Questo è anche il parere degli analisti che vi vedono la prospettiva di rapporti bilaterali forti e duraturi tra Italia e Algeria. Il tutto, ovviamente, nel rispetto delle posizioni geopolitiche, degli interessi geostrategici, dei valori e delle politiche interne, con la regola cardine e immutabile di non intromettersi mai negli affari interni di nessuno, qualunque sia la voce, consentita o meno.

Appena eletta, Giorgia Meloni ha espresso il desiderio di approfondire i rapporti tra Italia e Algeria, che erano già in buona salute. Il suo viaggio in Algeria, il primo riservato a un Paese extraeuropeo, è la dimostrazione che la Presidente del Consiglio italiano vuole rafforzare i legami e consolidare l’asse Roma-Algeri, Roma e Algeri, due capitali in via di svolgere il ruolo di ponte tra la sponda meridionale e settentrionale del Mediterraneo.

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Un continuum della politica perseguita dal suo predecessore, Mario Draghi, le cui visite in Algeria ad aprile e luglio 2022 avevano poi portato alla firma di diversi contratti, in particolare nei settori dell’automotive, dell’agroalimentare, delle infrastrutture e, soprattutto, dell’energia .

Gli italiani, a lungo visti come “fannulloni”, “sniffler” che vivevano all’amo dell’Unione Europea, ricordano ancora quegli anni in cui erano lo zimbello dei “frugali”; ricordano anche questo grande momento di umiliazione del loro Paese, quando, in una conferenza stampa dopo un vertice europeo, una domanda di un giornalista provocò l’ilarità di Nicolas Sarkozy e Angela Merkel. Un “atteggiamento ruvido” dei due capi di Stato che aveva quasi scatenato una crisi diplomatica. L’allora ministro degli Esteri, Franco Frattini, aveva ritenuto il gesto “inopportuno”.

“L’Italia non viene ridicolizzata”, era indignato all’epoca.

Giorgia Meloni, dopo il completamento del progetto del nuovo gasdotto tra l’Algeria e l’Italia che “sarà completato in tempi brevi”, intende fare dell’Italia l’hub energetico d’Europa.

Allora suonerà l’ora della vendetta.

SM

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