Celebrare il disegno italiano è l'obiettivo dello Jenisch Museum

Celebrare il disegno italiano è l'obiettivo dello Jenisch Museum

Il disegno, ancor più della pittura, ci mette al cospetto dell'artista. Con la semplicità dei mezzi che utilizza, con la sua spontaneità, ci invita all'intimità del gesto che si svolge direttamente sulla carta. Ci permette anche di osservare lo sviluppo di un pensiero: vediamo la mano che esita, sviluppa, cerca, progetta, copia, riporta. A differenza dell'incisione, alla quale è graficamente correlato, il disegno è unico. Questa singolarità lo rende commovente.

In molti casi il disegno è un dialogo dell'artista con se stesso. In altri, è con i membri del suo laboratorio o con uno sponsor che dialoga. Lo storico dell'arte Jean Leymarie, autore di Il disegno. Storia di un'arte, in Skira, la vede come la “matrice dell'arte”. Il disegno precede, spesso è un progetto, cioè un disegno. E la mostra inaugurata allo Jenisch Museum di Vevey, dal titolo Disegno disegni (a drawing, designs) – a cura di Emmanuelle Neukomm e Pamella Guerdat, assistite da Leïla Thomas – gioca proprio su questo doppio significato che la lingua italiana ha conservato.

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