Anche l'Italia alza il livello di allerta dopo l'attentato in Russia

Anche l'Italia alza il livello di allerta dopo l'attentato in Russia

Dopo l'attentato di Mosca del 22 marzo, come altri Paesi europei tra cui la Francia, anche l'Italia alza il livello di allerta. La decisione è stata presa dal Comitato nazionale per l'ordine pubblico e la sicurezza, soprattutto in vista delle numerose cerimonie religiose previste per i prossimi giorni. A cominciare dalla Via Crucis notturna al Colosseo, che ogni anno attira migliaia di turisti da tutto il mondo.

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Con il nostro corrispondente da Roma, Anne Le Nir

Il sistema italiano per la lotta rafforzata al terrorismo prevede innanzitutto di rafforzare la sorveglianza dei più importanti dei 28.000 siti sensibili individuati nel Paese. Dai luoghi di culto alle ambasciate, aeroporti, stazioni ferroviarie, metropolitane, musei e parchi archeologici.

Inoltre cominciano ad essere intensificati i pattugliamenti di polizia e carabinieri nelle strade delle località turistiche.

Inoltre, vengono rafforzate anche le attività di monitoraggio sui social network legati ad ambienti estremisti. Specialmente da quando Italial’attenzione delle autorità è particolarmente focalizzata sul reclutamento online di potenziali “lupi solitari”.

Nel 2023, 95 persone considerate pericolose per la sicurezza sono state espulse, quasi la metà di loro dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre, in Israele. Secondo il Viminale, tra gli espulsi, la maggioranza sono, nell'ordine, di nazionalità tunisina, marocchina, albanese e algerina.

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